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San Martino nel trittico di Cima da Conegliano

Il trittico del pittore rinascimentale veneto ci riporta il gesto di carità del Santo. L’armonia nella storia e nel creato nasce dalla misericordia come scelta di vita.

Trittico di San Martino e il povero, San Giovanni Battista, San Pietro Cima da Conegliano, Trittico di Navolè, tempera e olio su tavola di pioppo, 1510 ca., Vittorio Veneto, Museo Diocesano di Arte Sacra “Albino Luciani”

Trittico di San Martino e il povero, San Giovanni Battista, San Pietro
Cima da Conegliano, Trittico di Navolè, tempera e olio su tavola di pioppo, 1510 ca., Vittorio Veneto, Museo Diocesano di Arte Sacra “Albino Luciani”

Il 2016 è l’anno martiniano perchè celebra il 1700° anniversario della nascita del Santo della misericordia, protettore dei mendicanti e dei militari.

Vogliamo fare memoria di San Martino con una rappresentazione che viene dalla cultura Veneziana più significativa del Rinascimento, ispirata da Bellini, Carpaccio e Giorgione.

San Martino, è presentato da Cima da Conegliano con un incedere pacato, su un cavallo bianco, nella sua lucida armatura, mentre porge con naturalezza al povero parte del proprio rosso mantello. C’è delicatezza, non pathos, in questo gesto di carità. Il cielo sul fondo è azzurro intenso, proprio dell’albeggiare, in una giornata che si fa soleggiata. Il Paesaggio collinare continua sullo sfondo della tavola a destra di quella di San Martino dedicata a San Pietro, che avanza appena, eretto, composto. Lo stesso azzurro dell’alba lo troviamo come fondale a San Giovanni Battista, nella tavola a sinistra, che indossa un brillante manto verde volto a mitigare l’abbigliamento rozzo.

Il giovane Martino a cavallo che compie questo gesto di misericordia al povero che rappresenta Cristo, ci ricorda che la carità crea armonia, ridona la pace agli uomini e al creato. Condividere non è mai perdere, ma al contrario rende più ricchi nel cuore e luminosi in volto.

La carità riassume l’insegnamento di Cristo e della Chiesa, proprio come ci suggerisce la presenza di San Pietro nel trittico.

Il trittico dedicato principalmente a San Martino ci suggerisce che in fondo il protagonista ancora una volta è Cristo stesso, al centro della storia umana che viene prima di lui (San Giovanni Battista) e dopo di lui nella chiesa (San Pietro). Gesù è nel volto del povero assistito da San Martino. Cristo è anche in San Martino stesso che come Cristo si prende cura degli ultimi.

Cima da Conegliano, vissuto a cavallo tra  XV e XVI secolo, esportò la cultura artistica veneziana nel retroterra veneto ed emiliano.

Non solo la Serenissima gli deve molto, ma tutto il nord italiano, affascinato dal suo un raffinato classicismo.