20161222_181030

il presepe in una nuvola di luce

Quest’anno la natività nella nostra chiesa si presenta in un allestimento che punta sulla luce. Una nuvola di carta che si modella attorno all’altare si espande per accogliere la Sacra Famiglia.

20161220_164901Una solida ma invisibile struttura di legno sapientemente costruita dai volontari del presepe è stata realizzata per sostenere la grande nuvola, composta da diversi fogli di leggerissima carta uniti tra loro e sapientemente modellati attorno all’altare. L’effetto è un po’ come quelle scenografie barocche che tendono a dilatare gli spazi architettonici e diventare colpi di scena più emozionali che descrittivi.

Le figure sono poche: Maria e Giuseppe contemplano il loro bambino che sulla culla del globo terrestre diventa punto di riferimento per l’umanità, e tutto il creato (sole, luna e stelle) ritrova armonia nel Figlio di Dio. Due piccoli angeli con trombe ai lati del sole e della luna rappresentano l’annuncio cosmico della nascita di Gesù, un annuncio che arriva anche a noi oggi.

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” dice Gesù nel Vangelo di Giovanni (8,12)

In questa luce che illumina il mondo ci siamo anche noi, spettatori ma anche portatori. Siamo infatti missionari di Cristo, come lo sono stati i pastori quella notte di Betlemme. Sono dunque coloro che guardano il presepe i pastori che “mancano” nella rappresentazione.

La nuvola su cui il globo di Gesù è sospeso, rappresenta lo Spirito di Dio che si espande dalle origini del creato fino a noi oggi, uno Spirito di amore che da’ vita all’universo.

Il messaggio di questo presepe è che nonostante le tenebre che nel mondo sembrano prevalere dentro e attorno a noi, la luce di Gesù è sempre più potente, e lo Spirito di Dio, cioè il suo Amore infinito, ci avvolge e ci dà vita.

Gesù è davvero una luce di vita per il mondo.

20161220_164910

Interessante per la lettura del presepe il commento di padre Alberto Maggi al prologo del Vangelo di Giovanni (Giovanni 1,1-18)

Ecco che comprendiamo quello che l’evangelista voleva dire all’inizio del Vangelo (“In principio era la Parola…”) : fin dall’inizio c’era questo progetto, questo progetto di Dio, una parola che s’incarna, si manifesta la condizione divina, e, in questo progetto, scrive l’evangelista, “era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta”. Ecco il grande incoraggiamento che l’evangelista ci dà: bisogna accogliere questo amore di Dio e manifestarlo.
Non bisogna combattere le tenebre, non bisogna sprecare energie per combattere, ma la luce si deve espandere. Nella misura che la luce si espande, ecco che le tenebre se ne vanno. Questa idea che poi girerà in tutto il vangelo, poi verrà formulata da Gesù, pochi istanti prima di essere arrestato, quando Gesù dirà: “Coraggio io ho vinto il mondo”. Coloro che si pongono a fianco della verità della luce, dell’amore, saranno sempre i vincitori sulla tenebra, sull’odio e sulla morte.

Un grazie per la realizzazione a Nicola Longo, Vitale, Edda, Manuela e tanti altri che con fantasia e disponibilità ci aiutano a “vedere” il Natale mentre lo celebriamo.