L’11 febbraio è insieme l’anniversario delle apparizioni di Lourdes del 1958 e la Giornata del Malato, voluta nel 1993 da Giovanni Paolo II. Riflettendo sugli episodi di Lourdes il papa scrive questa lettera indirizzandola specialmente al mondo delle persone malate e di chi se ne occupa.
Alcuni passaggi della lettera di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Malato 2017
Papa Francesco ripensa alla Grotta di Massabielle dove avvennero le apparizioni a Bernadette Soubirous e li pensa a tutti coloro che trovano in quel luogo un simbolo di unione, malati, i loro famigliari e coloro che si occupano della cura e assistenza. La Madre di Gesù si pone come simbolo della tenerezza del Signore verso gli ultimi e più fragili.
“Come santa Bernadette siamo sotto lo sguardo di Maria. L’umile ragazza di Lourdes racconta che la Vergine, da lei definita “la Bella Signora”, la guardava come si guarda una persona. Queste semplici parole descrivono la pienezza di una relazione. Bernadette, povera, analfabeta e malata, si sente guardata da Maria come persona. La Bella Signora le parla con grande rispetto, senza compatimento. Questo ci ricorda che ogni malato è e rimane sempre un essere umano, e come tale va trattato. Gli infermi, come i portatori di disabilità anche gravissime, hanno la loro inalienabile dignità e la loro missione nella vita e non diventano mai dei meri oggetti, anche se a volte possono sembrare solo passivi, ma in realtà non è mai così.
Bernadette, dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità. Il fatto che la Bella Signora le chieda di pregare per i peccatori, ci ricorda che gli infermi, i sofferenti, non portano in sé solamente il desiderio di guarire, ma anche quello di vivere cristianamente la propria vita, arrivando a donarla come autentici discepoli missionari di Cristo. A Bernadette Maria dona la vocazione di servire i malati e la chiama ad essere Suora della Carità, una missione che lei esprime in una misura così alta da diventare modello a cui ogni operatore sanitario può fare riferimento. Chiediamo dunque all’Immacolata Concezione la grazia di saperci sempre relazionare al malato come ad una persona che, certamente, ha bisogno di aiuto, a volta anche per le cose più elementari, ma che porta in sé il suo dono da condividere con gli altri.”
Papa Francesco ci ricorda che la tradizione cristiana guarda a Maria come “consolatrice degli afflitti”, quindi come modello di una Chiesa che si prende cura dei più deboli nel corpo e nello spirito.
Gesù è diventato con la sua umanità totalmente solidale con la fragilità dell’uomo, e in questo ma mostrato il volto misericordioso di Dio e speranza per tutti.
“Tanta ricchezza di umanità e di fede non deve andare dispersa, ma piuttosto aiutarci a confrontarci con le nostre debolezze umane e, al contempo, con le sfide presenti in ambito sanitario e tecnologico. In occasione della Giornata Mondiale del Malato possiamo trovare nuovo slancio per contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente; un rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone, anche attraverso un corretto approccio alle questioni bioetiche, alla tutela dei più deboli e alla cura dell’ambiente.”
Il papa invita a tutti i a unirsi alla sua preghiera per il malati e gli operatori sanitari che con dedizione, professionalità e generosità si adoperano per risollevare chi soffre.
E la sua preghiera a Dio passa attraverso l’intercessione di Maria.
“O Maria, nostra Madre,
che in Cristo accogli ognuno di noi come figlio,
sostieni l’attesa fiduciosa del nostro cuore,
soccorrici nelle nostre infermità e sofferenze,
guidaci verso Cristo tuo figlio e nostro fratello,
e aiutaci ad affidarci al Padre che compie grandi cose.A tutti voi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera e vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica”