Presepe di Natale 2018 a Moniga del Garda
Quest’anno il presepe nella chiesa parrocchiale di Moniga del Garda è ricco di simbologie bibliche e artistiche.
Incorniciata da un antico altare ligneo del ‘700, proveniente dalla sacrestia, la sacra famiglia ha come sfondo, tra due antiche porte, la riproduzione di un dipinto di Caravaggio, “le sette opere della misericordia”. Caravaggio dipinge agli inizi del 1600 un quadro che riassume quello che un cristiano deve fare per essere veramente come Gesù: dare da mangiare agli affamati, dare da bere a chi ha sete, visitare i carcerati e dare accoglienza agli stranieri, vestire chi è nudo, prendersi cura di chi soffre e seppellire i morti. (clicca qui per maggiori notizie)
Gesù bambino, con una statua che proviene proprio da Betlemme, è posto su una mangiatoia a forma di sepolcro, proprio come era rappresentato in tantissime icone antiche: Dio diventando uomo accetta la fragilità della condizione umana e persino la morte come ultimo atto della vita terrena. Le spighe sotto il bambino indicano il pane dell’Eucarestia, che Gesù nell’Ultima Cena ha scelto come modo per rendersi presente per la comunità cristiana. Accanto al bambino un piccolo agnello ricorda la Pasqua: è la Resurrezione il punto di arrivo di tutta la storia di Gesù iniziata a Betlemme.
A destra della natività si vede un tronco secco da cui nasce un germoglio. È il richiamo alla profezia di Isaia quando indica che dal tronco di Iesse (antenato di Gesù) sarebbe nato un germoglio di salvezza. Nel piccolo Gesù, c’è tutta la salvezza che Dio dona all’umanità. È un segno di speranza per dirci che anche dalla situazione più negativa e apparentemente prima di futuro in cui ci troviamo può sempre nascere un germoglio di speranza.
A sinistra della Natività, l’angelo ricorda il Vangelo (la radice del nome è la stessa), cioè quell’annuncio che è dovere di ogni cristiano. Noi conosciamo Gesù perché qualcuno ce l’ha annunciato e noi siamo chiamati a fare altrettanto con e parole e la vita.
Ed è appunto la testimonianza di vita che diventa la via principale dell’annuncio del Natale. Nelle opere di misericordia concrete che possiamo fare ogni giorno, in qualsiasi situazione ci troviamo, noi prolunghiamo la bellezza del Natale oltre le luci e i colori di questi giorni di festa. Se guardiamo il bambino Gesù con Maria e Giuseppe, guardiamo un po’ oltre la superficie e scopriamo tutta la storia di Gesù, una storia di misericordia e amore concreto.
In ogni nostro piccolo gesto di amore, di pazienza, di perdono, di cura, di ascolto, di carità c’è in germoglio tutto Gesù, c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Natale.
Per la realizzazione del presepe quest’anno ringraziamo particolarmente Nicola, Vitale, Antonio, Chiara e Manuela.