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San Valentino tra storia, arte e feste

il 14 febbraio è per tutti il giorno di San Valentino, il santo degli innamorati, che tutti festeggiano ma spesso senza conoscerlo veramente. Se il consumismo tende a corrodere il contenuto lasciando la superficie, proviamo a ritrovare al di sotto della carta colorata e dei cuori di fiori la ricchezza di questa figura di testimone della fede nella sua storia, nell’arte e nelle feste che lo ricordano in Italia e nel mondo

LA STORIA DI SAN VALENTINO

Cristina-Capella__San-Valentino-martire_gNato a Interamna (oggi Terni) da famiglia patrizia, fu convertito al cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni.

Nel 270 Valentino si trovava a Roma, per predicare il Vangelo e convertire i pagani, graziato una prima volta dall’imperatore Claudio II, che lo aveva invitato a sospendere le celebrazioni religiose e ad abiurare la propria fede, venne affidato a una nobile famiglia. Si racconta che presso la nobile famiglia, compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo “carceriere”. La salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: « […] dal tuo Valentino…».

Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, ma i soldati romani che lo catturarono lo portarono fuori città, infatti temevano tumulti popolari.

Venne decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni.

Secondo alcune fonti Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, pagano, con nozze affrettate, perché la giovane era malata. I due sposi morirono insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. Poco dopo sarebbe stato martirizzato il celebrante.

Roma lo ricorda con una scritta sulla via Flaminia: san Valentino, martire, presso il ponte Milvio.

Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della via Flaminia, nei pressi di una necropoli.

Sul luogo sorse nel IV secolo una Basilica. Pare che esse siano state portate nella città da tre suoi discepoli a loro volta martirizzati.

Reliquie del Santo sono anche nella Chiesa della Madonna di Loreto a Rovereto , sempre in una teca. Altre reliquie sono nella cattedrale di Savona, nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna, nella chiesa San Daniele a Belvedere Marittimo, nella chiesa di Vico del Gargano all’interno della chiesa Sant’Urbano “alla rocca” di Altavilla Vicentina. Altre ancora si trovano nel comune di Monreale (Palermo). Un vasetto con il sangue di san Valentino nella chiesa di San Martino a Torre d’Arese (Pavia). Un’altra parte delle reliquie ad Abriola (Potenza), dove il santo fu mandato in esilio prima di morire. Altre reliquie sono custodite nella chiesa di San Samuele a Venezia. Ci sono pure delle reliquie del Santo anche a Dublino e si dice siano state donate da Papa Gregorio XVI al Carmelitano Irlandese John Spratt nel 1836.

SAN VALENTINO NELL’ARTE

Santa Maria Antiqua a Roma

Santa Maria Antiqua a Roma

Troviamo le prime raffigurazioni in affreschi in Santa Maria Antiqua nel Foro Romano a Roma: una corona di Santi intorno alla Maestà di Cristo. Valentino appare benedicente nelle pitture da collocarsi cronologicamente tra il secolo VI e il IX. La Chiesa di Santa Maria Antiqua è un edificio cristiano costruito su altri edifici romani precedenti, e ha conservato tutti gli elementi tipici della struttura basilicale. Valentino si trova alla destra, e come ogni santo porta, scritto in caratteri greci, alla sua destra l’appellativo “aghios” e alla sua sinistra il proprio nome (nel nostro caso “BALENTINOC”).

Il santo indossa una veste sacerdotale composta da una tunica bianca e da una casula di color rosso porpora, e ha ai piedi dei calzari di cuoio; in mano porta il Vangelo, che sostiene con la sinistra, mentre le dita della destra sono appoggiate sul bordo alto del libro, a indicarne il contenuto: la dottrina della salvezza. Intorno al capo l’aureola, sui capelli corti e bianchi e presentano la tipica tonsura sacerdotale; il volto è coperto da una barba biancastra e corta, gli occhi sono penetranti, immagine di un uomo estremamente sereno.

Esiste un secondo affresco, parte di una composizione decorativa della catacomba omonima sulla via Flaminia. Gli affreschi relativi, presumibilmente, al pontificato di Giovanni VII (705-707), ispirati, per il ciclo sulla vita di Cristo, ai mosaici che decoravano l’ormai distrutto oratorio dello stesso pontefice, alla basilica cimiteriale della Flaminia o a quella di S. Maria Antiqua”.

San Valentino del Romanino a Breno (Brescia)

San Valentino del Romanino a Breno (Brescia)

Ritroviamo San Valentino anche nella Sacra Rappresentazione di Breno (Brescia) attribuita al Romanino: una Maria semplice, popolana, tra San Maurizio e San Valentino si rivolge al Santo, mentre Valentino si raccoglie porgendo un vessillo. Pieno di empatia il rapporto tra Gesù e Giovannino. La composizione sacra ha sullo sfondo un’ alba tra le colline.

Jacopo Bassano, San Valentino battezza

Jacopo Bassano, San Valentino battezza

Sovraccarica di messaggi  l’opera di Jacopo Bassano, eseguita nel 1575: San Valentino battezza santa Lucilla (oggi al Museo civico di Bassano del Grappa). In un contesto notturno, davanti a porticati di architettura cinquecentesca, brilla un chiarore sullo sfondo, più ancora  la croce argentea, poi una potente scintilla precipita dal cielo, mediata da due angioletti, scende sul capo biondo e il frusciante abito perlaceo di Lucilla. Il Santo appare giovanissimo, ma concentrato. La sua benedizione è attorniata da popolani immersi negli impegni,  più diversi, servente arabo compreso.

LA FESTA DI SAN VALENTINO

La festa di san Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio, ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo. Questa festa è nata in tempi cristiani per contrastare e sostituire la festa pagana dei Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco: questi riti si celebravano il 15 febbraio apertamente in contrasto con la morale cristiana con giochi e spettacoli erotici.

Per “dar vita ad una nuova festa dell’amore”, il Papa Gelasio I nel 496 d.C. decise di spostarla al giorno precedente, dedicato a San Valentino, promuovendolo a protettore degli innamorati.

Tale tradizione fu poi diffusa dai benedettini, primi custodi della Basilica dedicata al santo in Terni, attraverso i loro monasteri in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra. Terni, città del Santo, lo ha da subito invocato come principale patrono, creando la festa della promessa, per la quale centinaia di giovani accorrono aTerni in prossimità del loro matrimonio.

San Valentino è celebrato anche in molti altri comuni italiani. Viene celebrata a Panchià (Trento) e a Bussolengo (Verona) dove da più di cinquecento anni si svolge la Fiera di San Valentino legata all’agricoltura e con l’omonima chiesa medievale situata in centro paese La festa del Santo viene celebrata anche a Sadali (Catania), dove è considerato protettore dei matrimoni, e a Breno(BS) ove è raffigurato nell’’opera del Romanino .

È festeggiato nella cittadina che dal Santo trae il proprio nome, San Valentino Torio (Salerno), nel paesino “Chiasiellis di Mortegliano” (Udine), a Limana (Belluno), a Zoppola (Padova), dove si consegna una candela da accendere durante i temporali per scongiurare grandine e tempeste . È il patrono di Quinto di Treviso, che lo festeggia con una bella festa in piazza dedicati ai bambini, con giostre, frittelle e tanti giochi.

SAN VALENTINO NELLA CULTURA

SAN-VALENTINO-VITAUn’altra testimonianza ternana, della presenza di San Valentino nella cultura popolare, è costituita dal melodramma intitolato S. Valentino Vescovo, Martire, Protettore della Città di Terni, risalente al XVII secolo. Composto dal ternano Antonio Checchi e musicato da Quirino Colombani da Correggio, fu dato alle stampe precisamente nel settembre del 1699. Il libretto, dedicato agli illustrissimi Priori e cittadini, compatrioti del Santo, ripercorre la predicazione e il martirio di S. Valentino secondo gli schemi classici del teatro religioso seicentesco. Terni nel Seicento faceva parte dello Stato Pontificio, dopo la drammatica lacerazione provocata dalla Riforma protestante, la Chiesa di Roma aveva dato inizio a una fase di riconquista formativa, nella prospettiva religiosa scaturita dal Concilio di Trento, volta a superare le “provocazioni” della cultura umanistica rinascimentale. Intendeva riproporre e valorizzare il proprio patrimonio dottrinale, i contenuti dogmatici, le istituzioni ecclesiastiche, il culto verso la Madonna e i Santi. Per rivitalizzare fede e pratica religiosa del popolo utilizzò strumenti di propaganda incisivi, nella predicazione più intensa, nel cerimoniale religioso più ricco, nella rinnovata attenzione per l’arte sacra, compresa l’espressione teatrale. Ed è proprio in questo secolo che a Terni, si concretizzò, in un’interessante fioritura dì letteratura devozionale e dottrinale, per la formazione dei giovani, dalla passione di Cristo, alle vite dei Santi e dei martiri.

Il testo del Melodramma S. Valentino è invece composto in volgare, anche perché l’opera era destinata a un pubblico semplice, quello appunto che avrebbe partecipato alla grande festa popolare in onore del Santo. L’occasione del melodramma in onore del santo martire ternano, fu data dall’inaugurazione del nuovo altare della Basilica e dalla traslazione del corpo di Valentino nel sarcofago d’argento, che era stato fatto costruire appositamente a Roma e collocato a sua volta all’interno di una cassa di bronzo dorato e cristallo.

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13 febbraio 2017