Durante i giorni in preparazione alla festa del patrono di Moniga del Garda, una coperta termica come il mantello di Martino nel quarto secolo, diventa segno di carità, della preziosità del prendersi cura del povero e del sofferente.
L’Eucarestia sull’altare, in questi giorni in preparazione alla festa del nostro patrono, è stata avvolta da una coperta termica dorata. Siamo abituati a vederla quando avvolge persone soccorse in situazioni di emergenza, attorno ai migranti soccorsi in mare, a coloro che sono salvati da incidenti e sciagure.
Viene usata anche negli ospedali sui pazienti nel pronto soccorso.
È leggerissima ma molto utile per dare calore, dorata ma di bassissimo costo.
Il mantello che il giovane soldato Martino tagliò in due era assai prezioso a quel tempo, ma molto più prezioso per il futuro vescovo di Tours era il povero che rischiava di morire di freddo senza quella copertura. In quel povero c’era molto più del valore del suo mantello e di tutto l’oro del mondo, perché in quel povero c’era l’uomo Gesù.
“Eldorato” è un progetto artistico con il quale l’artista Giovanni de Gara ha ricoperto con delle coperte termiche dorate le porte di molte chiese e luoghi di culto cristiani in Italia, tra i quali anche la cattedrale di San Martino a Lucca. È proprio a Lucca che ho visto questo uso simbolico del tessuto dorato e ho così voluto riproporlo anche nella nostra chiesa avvolgendo l’ostensorio nelle ore di adorazione.
Il piccolo pezzo di pane dentro l’ostensorio è Cristo che ci invita a vederlo anche in tutti i poveri che incontriamo. E come San Martino, siamo chiamati ad avvolgerli di cura e sostegno, sapendo che anche il più piccolo gesto, anche di poco valore, ha il valore dell’oro, quello vero, quello dell’amore di Cristo.